lunedì 7 ottobre 2019

Seguimi! (Mt 9,9)


Varie volte Gesù ripeté nel Vangelo le parole «Alzati» e «Cammina»; quest’altra, «Seguimi», rarissimamente. Perché? Forse perché è la parola della intimità. Anime che aspirate a questa dolce e misteriosa intimità, vi invito ad assaporarne bene il profondo significato.
Il suo significato
«Seguimi», detto ad un’anima da Gesù che sa, può e vuole quanto dice, equivale a dire: «Anima, conosco perfettamente il tuo passato, il tuo presente e il tuo avvenire, nutro tanta fiducia nel tuo amore, mi trovo talmente a mio agio accanto a te, ho tanto bisogno di te per la mia gloria e tu di me per la tua felicità, che non voglio vivere senza di te, né posso rischiare di dirti “Vai” ci rivedremo in seguito, ma voglio che tu stia con me ad ogni istante del giorno e della notte».
Per questo motivo il Maestro usava ripetere quella parola dopo aver illuminato con quel suo sguardo tenero e penetrante coloro che sceglieva ed elevava al ruolo dolcissimo di suoi intimi amici e, per farne sottolineare meglio il valore, la faceva precedere da queste altre: «Se vuoi essere perfetto».
La sua storia
Certo: è una parola che ha una sua precisa storia, e quale storia! Nel Vangelo il «Seguimi» è la parola con cui Gesù chiamò al suo seguito gli apostoli e le pie donne, gli amici suoi più intimi; nel tabernacolo, da dove continua a ripeterla, è la parola creatrice delle grandi abnegazioni e delle eroiche rinunce al mondo e a se stessi. Quel «Seguimi» detto sottovoce da Gesù nella comunione al termine degli Esercizi spirituali, quali trasformazioni radicali, che notevoli vittorie, che dolorose immolazioni ha operato nelle anime che ebbero la fortuna di sentirselo dire!
Sì, sì, discepole delle prime Marie; informatevi alle grate e alle ruote dei monasteri, nelle camerate degli ospedali e degli asili, nelle soffitte, sui campi di battaglia e ovunque dimorino o svolgano il loro apostolato preziose esistenze consacrate all’amore dell’Amato, informatevi sulla storia di quella parola e conoscerete storie ricche d’amore e di eroismo, estremamente varie e incantevoli. Ma c’è proprio bisogno di andare in giro per trovarne? Senza uscire dalla vostra cerchia, forse ne conoscerete di molto interessanti.
Anime eucaristiche che della vostra esistenza con tutto ciò che la riempie, avete fatto come un gemito prolungato di compassione sull’abbandono del tabernacolo, quale voce attrasse i vostri occhi, i vostri piedi, le vostre mani, la vostra bocca, le vostre lacrime e tutto il vostro amore? Quale forza riuscì a trasformare la vostra vita da frivola in saggia, da inutile in feconda, da oziosa e tiepida in attiva e fervente? Quale segreta forza ha avuto il potere di rendervi tanto somiglianti alle sante Marie e al discepolo Giovanni?
Ricordate quel foglietto, quella pagina aperta a caso, quella comunione, la visita a quel tabernacolo, quella parola…? Ve ne ricordate? All’inizio della vostra vocazione non vi fu, per caso, quell’affettuoso «Seguimi», la parola della intimità rivolta a voi dal migliore degli amici?
Anime eucaristiche, quale fortuna la vostra! Nei vostri momenti di dubbio, di tentazione, di incertezza, di pusillanimità, di lotta tra il dovere e l’inerzia, di stanchezza, di scoramento, ricordatevi di quelle labbra che vi dissero: «Seguimi» e di quegli occhi che nel medesimo momento vi illuminavano con uno sguardo tenero e penetrante…
Badate bene che in quella parola, come non è delimitata la predilezione che vi dimostra, così non viene precisato per quanto tempo vi obbliga… «Seguimi» vi è stato detto; il Maestro vuol dire: ora e in seguito, oggi e domani, sulla terra e in cielo… «Seguimi sempre».
San Manuel González
("Tabernacolo: Vangelo vivo", Ediz. Cantagalli, 135-137)
«Seguimi» vi è stato detto; il Maestro vuol dire:
ora e in seguito, oggi e domani, sulla terra e in cielo…
«Seguimi 
sempre».


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