giovedì 29 marzo 2018

Qual’è l’amore più grande?

Gesù stesso ha definito l’amore più grande fra gli uomini quello di colui che dà la vita per i propri amici. L’Eucaristia è un amore ancora più grande, infinitamente superiore al maggior amore che possa riscontrarsi fra gli uomini.
Eucaristia è dare la vita per gli amici e per i nemici, non una volta soltanto ma senza alcuna limitazione.
Gesù, Maestro mio, mi consenti di ampliare la definizione che ci dai dell’amore più grande?
Tu dicesti: “Nessuno ha un amore più grande di colui che dà la vita per i propri amici… se non è colui che ha inventato l’Eucaristia per darla tutti i giorni e tutte le ore per i suoi nemici fino alla fine dei secoli!”.
Questo sì che è l’amore più grande che tocca la pazzia!


Non sarebbe giusto, piuttosto, che se “l’amore con amore si paga”, il supremo amore del Cristo venisse ricambiato dal supremo amore del cristiano? Con un amore cioè che si spinga fino al sacrificio e duri l’intera vita? Se l’amore del mio Gesù per me è amore di ostia, io, per Gesù, devo essere ostia d’amore.
Se Gesù è la mia ostia di tutti i giorni e di ciascuna ora del giorno, non dovrò io aspirare ed impegnarmi ad essere ostia per lui, ora per ora e giorno dopo giorno?

San Manuel González


domenica 4 marzo 2018

1910 – 4 marzo – 2018

108° anniversario della fondazione della Famiglia Eucaristica Riparatrice

    Era il 4 marzo 1910, primo venerdì del mese, quando, a Huelva (Spagna), nacque l’Opera delle tre Marie e dei discepoli di San Giovanni per i tabernacoli-calvari, oggi conosciuta come Unione eucaristica riparatrice. San Manuel González, in quel occassione, rese partecipe a un gruppo della sua parrocchia di San Pietro la sua esperienza carismatica.

    Un verbo esprime la sua missione: eucaristizzare. Si tratta di avvicinare tutti all’Eucaristia e metterli dentro al Cuore di Gesù che palpita per essi, perché vivano la vita che da Lui scaturisce. Sono inviati ad annunciare «ciò che l’amore non può tenere per sè».

    Come? Ce lo spiega San Manuel González: «Predicandogli il Vangelo vivo dell’Eucaristia, e predicandolo con tal nudità di pretese oratorie, con tal vivezza di fede, con tal persuasione di parola e conformità di vita alla parola, che all’eco della nostra predicazione giunga il popolo quasi a udire e vedere e percepire Gesù fino alle sue naturali simpatie nell’Ostia consacrata».