Pregare! C’è qualcosa di più gustoso, consolatore, riparatore ed efficace dell’azione significata da questo verbo? Si rendono conto i cristiani e perfino le persone pie del valore attivo di questo verbo? Quando si persuaderanno che i verbi predicare, dare, insegnare, sacrificarsi, andare, attrarre, perseverare, redimere, non hanno maggior virtù attiva di quella che loro dona la propria azione di pregare?
Pregare è parlare a Dio con il cuore e, pertanto, è cosa sommamente facile e alla portata di tutti, dotti e ignoranti, grandi e piccoli, buoni e cattivi, poiché tutti hanno bocca e cuore.
Orazione è la fede e la confidenza che pongono in comunicazione e in stato di guarigione la grande miseria umana con la grande misericordia divina.
In questo consiste tutta l’orazione: la miseria in ginocchio, con le mani elevate e la bocca aperta, innanzi alla misericordia onnipotente del Cuore di Dio.
Questo è, nella sua essenza, l’orazione del santo più contemplativo come del cristiano più volgare e interessato.
San Manuel González
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