Unione Eucaristica Riparatrice |
I carismi sono doni di grazia che il Signore concede a determinate persone perché con la sua vita rispondano ad una necessità esistente nella Chiesa e nel mondo. È una chiamata che la persona non può tenere per sé, è per il bene comune e lo deve manifestare. Tra queste si trova il nostro fondatore, San Manuel González. La intensa vita della sua famiglia e l'esempio di pii sacerdoti lo condussero a scoprire la sua vocazione. Il 21 settembre 1901, ricevette l'ordinazione sacerdotale. Nel 1902 fu inviato a dare una missione a Palomares del Río (Siviglia-Spagna), dove Dio lo segnò con una grazia che avrebbe condizionato tutta la sua vita sacerdotale. Egli stesso ci descrive tale sua esperienza. Dopo aver ascoltato le avvilenti prospettive della sua missione presentategli dal sacrestano, egli dice:
"Mi recai direttamente davanti al Tabernacolo... e, che Tabernacolo, Dio mio! Che sforzi dovettero fare colà la mia fede e il mio coraggio per non tornarmene di corsa a casa mia. Ma, non fuggii. Là, in ginocchio… la mia fede vedeva un Gesù così taciturno, così paziente, così buono, che mi guardava… che mi diceva tante cose e me ne chiedeva di più; uno sguardo, il suo, nel quale si rifletteva tutta la tristezza che emerge dal Vangelo… Lo sguardo di Gesù in questi Tabernacoli è uno sguardo che si fissa nell’anima come un chiodo e non si dimentica mai più. Esso divenne per me come il punto di partenza per vedere, capire e prevedere tutto il mio ministero sacerdotale."
Questa grazia andrà poi maturando nel suo cuore. Nel 1905 viene destinato a Huelva (Spagna). Si trovò di fronte ad una situazione di notevole indifferenza religiosa, però il suo amore e le sue capacità seppero aprire vie per ravvivare pazientemente la vita cristiana. Come parroco della parrocchia di San Pietro e arciprete di Huelva, si preoccupò anche della situazione delle famiglie bisognose e dei bambini per i quali aprì scuole. Il 4 marzo 1910, davanti ad un gruppo di donne, fedeli collaboratrici della sua attività apostolica, espose con forza il grande desiderio del suo cuore. Ce lo narra lui stesso così:
"Permettete a me, che invoco molte volte la sollecitudine della vostra carità a favore dei bambini poveri e di tutti i poveri abbandonati, di invocare oggi la vostra attenzione e la vostra cooperazione in favore del più abbandonato di tutti i poveri: Il Santissimo Sacramento... Vi chiedo una elemosina di affetto per Gesù Sacramentato… per amore di Maria Immacolata e per amore di questo Cuore così mal corrisposto, vi chiedo che diventiate le Marie di questi tabernacoli abbandonati".
Così, con la semplicità del Vangelo, nacque la "Opera dei Tabernacoli-Calvari", opera per dare una risposta di amore riparatore all'amore di Cristo nell'Eucaristia, a esempio di Maria Immacolata, dell'apostolo San Giovanni e delle Marie che rimasero fedeli vicino a Gesù nel Calvario. Oggi l'Opera è conosciuta anche come Unione Eucaristica Riparatrice.
"Io ho detto anni fa che l'Opera delle Marie e dei Discepoli di S. Giovanni non è una associazione in più o una confraternita o un movimento in più, ma è una vocazione, e come tale imprime un modo di essere per chi l'abbraccia e deve condizionare tutta la vita"
(Lettera di una Maria, scritta nel 1935).