«Nate per eucaristizzare» è il motto scelto per vivere questo tempo di grazia, che ricalca l’espressione primitiva della missione, la quale costituisce l’origine di questo Istituto Religioso nella Chiesa. Il neologismo «Eucaristizzare», forgiato da san Manuel González, ha proprio il significato di «avvicinare tutti al Cuore di Cristo nell’Eucaristia, un cuore che palpita per essi, perché vivano la vita che da Lui scaturisce».
Consapevoli che l’attuale pandemia, impedisce ai fedeli di partecipare attivamente e con la loro presenza alle celebrazioni religiose, le comunità, lungi dal perdersi nello sconforto, rinvigoriscono il fervore che accompagna la loro missione trasformandosi in case dalle porte spiritualmente aperte, per accogliere tutti nell’abbraccio di Gesù Eucaristia.
Con l’inizio dell’anno giubilare ecco che risuonano le parole di San Giovanni Paolo II: «Voi non avete solo una gloriosa storia da ricordare e da raccontare, ma una grande storia da costruire» (VC 110), nella missione − affidata dal fondatore, San Manuel González, e condivisa con la grande Famiglia Eucaristica Riparatrice − di «eucaristizzare» il mondo perché «non vi sia Eucaristia senza uomini ne uomini senza Eucaristia».
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